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È un'Italia migliore a distanza di 9 anni? L'editoriale del 29/06/13
28 aprile 2013 - 29 giugno 2013. Sessanta giorni di nuovo governo e tutto quello che si è stati capaci di fare riguarda solo l'emisfero "tasse". Legittimo, per carità! Chi è colui che vuole pagare le tasse, specie in Italia? Nessuno! Quindi accontentiamo l'italiano. Ma l'Italia è un carrozzone malato, pieno di buche, ritardi, debiti, promesse eterne, opere infinite e disagi a go-go. Quando si metterà finalmente e definitivamente mano a questo problema, forse le tasse diminuiranno senza forzature, decreti legge e finanziarie. Per legge macroeconomica. Ovvero senza quei Consigli dei Ministri convocati ad hoc per cercare la quadra, la tanto chiacchierata "copertura" finanziaria. E così rischiamo di non far pagare l'Imu nemmeno a chi se la può permettere e vive in case extralusso (magari anche costole del nostro Patrimonio storico e artistico), a chi la mano alla nazione "DEVE" darla. Rischiamo di far pagare questo carrozzone a chi fa la fila al museo (ieri l'altro 500 turisti in fila sotto il sole in attesa dell'apertura di Pompei). A chi vuole visitare il Colosseo, gli Uffizi, le tante Gallerie di pregio italiane.
 
Per non parlare di quanti siti sono chiusi per inagibilità o in attesa di restauro. E siamo qui a denunciare l'ennesima delusione attivata dalle promesse del "fare", che non hanno ancora modo di sviluppare un volano concreto ed immediato.
 
Ma il conto lo stanno pagando anche coloro che amano il teatro, il cinema e la cultura in generale. Biglietti salati, intere sale chiuse non si sa per quale motivo, scioperi più o meno annunciati, chiusure improvvise (ieri il Museo di Taranto, leggi notizia in basso).  L'Unesco ieri ha ammonito per l'ennesima volta il governo italiano sul sito archeologico più importante: Pompei. Assenza di canali di scolo per l'acqua, infiltrazioni ovunque, discariche a pochi metri dal sito, affreschi a serio rischio, assenza di personale! Si, abbiamo letto e capito bene. Assenza di personale! Ma come, siamo in piena crisi occupazionale, con migliaia di giovani architetti, ingegneri, restauratori, esperti d'arte a zonzo per locali e ristoranti, ad elemosinare un tirocinio, una presenza in un cantiere o mantenuti dai genitori a 30/40 anni e Pompei (nel profondo sud!) è priva di personale? Ma questa è una bestemmia all'intelligenza. Un colpo basso. Una VERGOGNA!
 
Andiamo ripetendo da anni sempre lo stesso ritornello: la cultura può dare lavoro più delle manovrine economiche, del fumo negli occhi degli incentivi statali a "chi assume" (o fa finta di assumere) quando sarebbe sufficiente un piano per le Soprintendenze per recuperare ovunque in Italia il nostro patrimonio e metterlo in moto.
 
Quanti cantieri potevano essere aperti e conclusi, quanti musei si potrebbero riaprire, quanti Castelli Restaurati e parchi attrezzati con i miliardi concessi dall'Unione Europea quattro giorni fa? Tantissimi. E quanti giovani potevano essere inseriti nel circuito lavorativo? Una enormità. Laureati, diplomati e non. Tutti avrebbero avuto modo di beneficiare di questa spinta. L'Italia partiva da una richiesta base di 6 miliardi di Euro e ne ha incassati nove. Bravo Enrico Letta quindi, ma con quei 3/4 miliardi in più non si poteva andare sul tavolo europeo e proporre qualcosa di concreto ed immediato per le sorti della nostra Italia? O dobbiamo sempre malignare che i soldi vanno dove nessuno li può controllare davvero, dove ce ne sono già a sbafo? A, si!? l'Italia è la terra della mafia e della camorra. Quindi i soldi verrebbero intercettati dalle organizzazioni malavitose impregnate nella finanza e nelle imprese. Allora si attivi un codice etico per le imprese che vogliono lavorare: controlli sui bilanci, sul personale, sui pagamenti, sui fornitori e sui clienti. Solo chi ha le carte in regola può restaurare e recuperare il nostro patrimonio. Basta scuse, alibi e mezze verità. Qui non solo si muore di fame, ma si cade anche a pezzi. La cultura accende anche edilizia, turismo, ristorazione. Ovvero il vero motore economico di questa nazione che ormai sa solo guardare la Tv e fare elezioni politiche inutili.
 
Ci salvi almeno l'Unesco. Da soli siamo incapaci di governarci.
 
Vito Telesca
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Gruppo per la valorizzazione, la diffusione e la promozione
del patrimonio storico, artistico e culturale del sud Italia
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